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"Mio padre aveva scritto: le cose nascono dalla necessità e dal caso. Questo libro è come il suo ricamo. Nato dalla necessità di trasmettere finalmente ai miei figli una parte importante della storia familiare attraverso la visione privata di un'opera che ormai appartiene al mondo intero e alla storia dell'arte. Parlare loro del nonno attraverso le sue opere e le sue spiegazioni: un'evidenza perché le sue opere erano lui ed erano anche i catalizzatori nella nostra straordinaria relazione. In questo libro il peso tra testi e immagini pende a favore di queste ultime: un'altra evidenza. Il mondo di Alighiero era fatto di immagini. Nato dal caso di averlo fatto leggere a due persone care che mi hanno incoraggiato a trasformare in un libro una lunga lettera fotocopiata in tre esemplari destinata ai miei figli, 'Il gioco dell'arte' è una raccolta di racconti affettivi che sono ormai felice di condividere, sentendomi dolcemente accompagnata da un papà boettiano, che era Jean-Christophe Ammann e da un fratello boettiano che è Hans Ulrich Obrist."